La figura che più rappresentò la corrente della Commedia all’italiana fu quella di Alberto Sordi, un personaggio che, diversamente da tutti i comici cinematografici precedenti, da Charlie Chaplin a Totò, non solo non era fisicamente ridicolo, ma non era nemmeno simpatico: non faceva smorfie, non era stupido, né imbranato; rappresentava un italiano medio qualunque, cattolico, un po’ bugiardo, pigro, furbo. Fellini gli affidò la parte del protagonista in Lo sceicco bianco (1952) e subito dopo gli fece fare, in I vitelloni (1953), la parte del giovanotto fannullone e fu subito un successo di pubblico.